Political Shaman Sisu

martedì, ottobre 20, 2009

PLUTOCRAZIA E POVERTA'

Giacomo Montana

“Il posto fisso è un valore” frase questa pronunziata da Tremonti e Berlusconi. Finalmente c'è un flebile tentativo teorico di giustizia sociale nel mondo del lavoro in Italia, a fronte di una vera e propria decadenza della morale, della convivenza civile, della cultura, della empatia, fino a sapere dai media che vi sono stupri di gruppo su giovani ragazze e non solo.... Con la politica ambigua che viene praticata in Italia, un reale progresso sembra davvero impossibile da vedere realizzare, tanto da convincersi e convincere che l'epoca attuale si è impantanata in una fredda fase di complessiva decadenza.

In tutto questo per un tentativo di imbonire di più gli elettori, svolgono un ruolo incisivo di abbondante confusione i mezzi di comunicazione di massa con i relativi sistemi di elaborazione e filtraggio delle notizie, le quali peraltro incidono notevolmente nella sostanziale alterazione dei rapporti sociali e politici.

Attraverso i media viene raggiunto lo scopo di realizzare la finzione dell'aggregazione dei movimenti politici in due “SCHIERAMENTI” contrapposti, quando in realtà i movimenti politici e le diverse opinioni che ci sono all'interno di essi sono parecchi. Malgrado tutto, i leader politici ottengono voti elettorali, facendo credere che vi è omogeneità di opinione in ciascun dei due schieramenti.

E' un gioco nel quale sempre più spesso gli aspetti ideali, pratici e costruttivi delle proposte e delle attuazioni politiche sono largamente insignificanti, sia per il popolo che per il progresso del Paese. Di fatto in più occasioni la politica serve a tutelare gli interessi di certi individui privilegiati. Parecchi altri cittadini elettori sono trattati come una massa di ignoranti. Tra questi danneggiati ci sono tutti coloro che restano senza un posto di lavoro o che non hanno sufficienti mezzi economici per vivere una vita dignitosa, in altre parole è anche come se essi non avessero una rappresentanza politica. Si causa sia una totale incertezza e mancanza di controllo sul proprio destino, sia l'impossibilità di salire la scala sociale attraverso la capacità, la creatività e l'impegno.

Tutto questo accade anche perché ci troviamo nel bel mezzo di un regime politico, nel quale gli esponenti dell'alta finanza e dell'industria condizionano la vita politica del paese (plutocrazia), giungendo a limitare con diversi artifizi il numero dei posti di lavoro. Viene così ancora erosa la struttura sociale. Se continua questa sventura e la gente strutturalmente non sarà ancora omogenea, sino al punto di continuare a non far sentire il peso della propria legittima difesa, la plutocrazia ci danneggerà sempre più, generando un futuro di autoritarismo e dilagante miseria.

Una gran parte della gente non partecipa più alla vita sociale ed economica del paese, perché spera di avere una rappresentanza politica che in un futuro più o meno vicino migliorerà la loro vita. Questo comportamento di apatia non è altro che un autodistruzione sociale, anche dovuto ad un debole governo della legge (debole stato di diritto). In Italia la fiducia nella giustizia e nelle istituzioni viaggia così in un mondo in fermento.

Spesso quando c'è chi non pensa più al bene comune vi è anche una rete di corruzione scottante, quanto sommersa. La corruzione non trova molti ostacoli, anche perché le pene da scontare per i reati commessi, in certe occasioni, non risultano adeguate, o perché il malvivente è un minorenne, o per una infinità di altri motivi, compresi quelli della prescrizione dei reati. Siamo in un'epoca nella quale viene tolto ossigeno allo sviluppo, all'onestà e alla vita. Di conseguenza la delinquenza più o meno organizzata passa all'azione, addentrandosi a poco a poco nella vita sociale ed economica.

La politica immorale poi, quando viaggia colma di trucchi e inganni, trova anch'essa un terreno fertile, sino a far vedere alla gente che vi sono liti tra personaggi politici, non per aiutare la povera gente e risolvere i gravi problemi, ma per fare notare di più, da una parte o dall'altra degli schieramenti politici, dei valori positivi per il bene comune, anche laddove esso viene completamente ignorato: spazzatura non raccolta nelle strade, enti pubblici che non funzionano, strade rotte e spesso non bene aggiustate, lavori pubblici che in certi luoghi non terminano mai, macchinari acquistati con denaro pubblico, mai fatti funzionare etc.

Il regresso continuerà così la propria marcia, sino a quando disonesti, ipocriti e corrotti si approfittano dei sacrifici della povera gente onesta, fatti anche con amare rinunce. Speriamo che il Presidente del Consiglio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, riconoscendo pubblicamente che “il posto fisso è un valore”, facciano seguito in qualcosa di concreto per il bene comune, anche se naturalmente, troveranno infinite resistenze poste in essere da tutti quei “giuda” che fingono di pensare al ripristino di un equilibrio di Uguaglianza e Progresso nel nostro Paese.