Political Shaman Sisu

domenica, ottobre 11, 2009

59-esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro


Oggi 11 ottobre 2009 si è aperta a Verona la 59-esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Sembrerebbe che i casi denunciati di incidenti sul lavoro con il rapporto annuale INAIL 2008 abbia un totale di ben 874.940 casi denunciati di cui 1120 quello che hanno portato alla morte. Tra quello che di obsoleto e tarlato come un colabrodo vi sia con la legge del Testo Unico Infortuni risalente all'anno 1965, ove per questo c'è chi dorme sogni tranquilli, anche se sulla coscienza come datore di lavoro ha la morte o la distruzione di poveri lavoratori che volevano solo guadagnarsi onestamente un pezzo di pane. Se andiamo avanti di questo passo, solo con chiacchiere e brontolii, senza sostanziali interventi operativi di prevenzione, non possiamo rendere un vero omaggio di ravvedimento a chi ha subito la morte violenta o infortuni disabilitanti. Anche in tale frangente si dovrebbe assumere un atteggiamento di prevenzione serio, responsabile, fattivo, e non solo quello di critica, di rammarico e di monito dopo numerosi casi di morte! Che almeno i lavoratori rovinati nella persona o morti servano per il progresso e non solo per farne della cronaca scandalistica che fa vendere più giornali. Più opportuna sarebbe stata oggi una gioia seria di una grande impresa cioè quella di una legge nuova che punisca seriamente chi, da responsabile di una azienda, non rende operativi i mezzi di prevenzione e sicurezza da infortuni sui posti di lavoro. Questo sarebbe stato il migliore omaggio che si sarebbe potuto rendere a tutte le morti bianche e non solo. Invece anno per anno non si fa altro che promettere mari e monti, senza poi fare tutto il necessario per difendere e proteggere veramente chi lavora. Oggi viviamo in una semioscurità ove serpeggia un mare di ipocrisia, mare rifugio di solidarietà operativa, persino tra malviventi in tutte le distrette e nei progetti di stravolgimento, di minimizzazione e di offuscamento delle più gravi e penose realtà. L'uomo stesso, se lo vuole, è degno di gettare un occhiata di empatia verso quei lavoratori che hanno pagato prezzi altissimi e persino in dolore inimmaginabili per le famiglie dei malcapitati. Anche qui, per quanto attiene alla vita e alla salute, continuamente non viene applicata la Costituzione. Perché non interviene severamente la Corte Costituzionale, come invece è stata pronta a fare contro Berlusconi? Non è forse una piaga nazionale ben più grave quella degli infortuni sul lavoro? Perché viene creata solo critica e confusione nel Paese? A chi serve? Meditate gente, meditate e poi non dimostrate di non esistere sulla faccia della terra, perché poi la piaga delle distruzioni andrà sempre più avanti, anche verso chi oggi nel mondo del lavoro non lo sospetta neppure. Combattere il regresso ha sempre un nobile senso per tutti e si può dire che questo nuovo possibile scenario nazionale non può che accrescere l'entusiasmo di sentirsi vivi nell'anima, utili, fattivi, dei veri italiani che si fanno valere di fronte a chi finge di volere il progresso; occorre reagire in modo che, come più giungerà a voce alta la fratellanza, più presto e più certamente condurrà tutti al vero progresso. In effetti sotto questo splendore di speranza e di contro il clagore di solo apparente fraternità cristiana, che fitto mondo di irreconciliabili discordie corre oggi nel Paese! Parlerò da Sisuista ma so che questa e la triste verità, in aggiunta a quella di vedere danneggiare e beffare da anni una persona ridotta ammalata grave e disabile sul posto di lavoro senza che mai intervenga qualcuno. Anche questa è un'altra immensa vergogna! Vedasi la cronaca documentata nei seguenti link:

http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=K0IG4I3YAT0

http://www.youtube.com/watch?v=Wqb-d27vYtU&feature=related

http://www.mobbing-sisu.com/


SALUTO A CHI E' MORTO PER LAVORO

A te che sei stato tradito
perché ti sentivi protetto
sul posto di lavoro:
hanno ucciso il tuo corpo
ma la tua anima è viva:
nessuno la distruggerà.
Eri come bambino indifeso
lo sei ancora anche dopo
perché troppo dimenticato.
Ma la tua famiglia e amici
non ti dimenticheranno mai:
vivi sempre nel loro cuore.
Il furto della tua vita
è passato inosservato ieri
come forse anche domani.
Questi sono gli uomini
che parlano tanto di civiltà,
umanità e amore.
Non essere triste,
fai come il sole che sorge
riscalda il cuore
di chi ancora ti ama,
di chi ancora ti pensa
e di quelli che tradiscono.

Giacomo Jim Montana

tratta da:

http://www.mobbing-sisu.com/poesie/vittime_lavoro.htm